Oggi, lunedì 5 dicembre 2016, è la Giornata Mondiale del Suolo. Si dice tanto rispetto a questo argomento, ma ad oggi in Italia manca una legge chiara che ne limiti l’utilizzo e il consumo sconsiderato. Per quanto essa sia attualmente al vaglio del Senato della Repubblica.
Sono molti i problemi imminenti che il nostro Paese deve affrontare a livello politico, economico, occupazionale, sanitario,ecc… Spesso non sembra esserci spazio per quello che riguarda l’ambiente, sembra che ci sia la mancanza di una visione a lungo termine, quasi come se l’ambiente non ci riguardasse. Per fortuna però il prendere coscienza di questo problema da parte dell’opinione pubblica e di parte del mondo imprenditoriale ha spronato i governi a fare altrettanto.
I dati rispetto al consumo di suolo sono allarmanti. Secondo le statistiche di Legambiente ogni anno 1000 km quadrati di suolo vengono consumati dalla costruzione di nuovi edifici, nell’ultimo mezzo secolo si parla di aree sottratte al suolo agricolo pari alle dimensioni di una media nazione Europea, quale il Portogallo ad esempio. Non solo, sempre Legambiente denuncia che oltre alla cementificazione, il suolo è deteriorato e i suoi equilibri sono compromessi.
La situazione italiana non è delle migliori, anzi la Coldiretti ci informa che la superficie agricola utilizzabile è ridotta a 12,8 mln di ettari. Non solo, a questo dato già spaventoso, si aggiunge quello ancora più angosciante: i nostri terreni non sono più in grado di assorbire e questo, unitamente alle ripercussioni dei cambiamenti climatici stanno compromettendo seriamente il nostro territorio.
Anche per quanto concerne l’agricoltura l’Europa sta importando molto da paesi terzi rendendo quasi utopica l’idea di una sussistenza agricola europea.
Occorre quindi una mobilitazione di massa, un cambiamento forte e radicale verso nuove frontiere e nuovi stili di vita.